Compagnia della Vipera

Alla voce “Teatro” Wikipedia cita testualmente: “Il teatro è un insieme di differenti discipline, che si uniscono e concretizzano nell'esecuzione di un evento spettacolare dal vivo”.
Provate a sostituire la parola “teatro” con “contrada”, e vedrete che la definizione mantiene ugualmente un senso compiuto.
Tutto ciò che una contrada partorisce diventa teatro: sbandieratori, musici, giocolieri, fuochisti, sarte, cuoche, parrucchiere, armati, coristi, figuranti... non sembrano forse gli ingredienti di una compagnia teatrale itinerante che offre spettacoli in costume incantando il pubblico con la forza della rievocazione storica?
Da un terreno così fertile non poteva che sbocciare l’idea di un teatro nel teatro, un metateatro lo chiamerebbero gli specialisti del genere, in sostanza un gruppo di attori che porta sulla scena il lato ironico del medioevo tra intrighi di palazzo e nobili indolenti.
Da una proposta di Pier Francesco Perazzolo nasce così la Compagnia della Vipera che prende il nome dalla leggendaria resistenza di San Paolo al veleno del serpente.
La Compagnia della Vipera racchiude all’interno dei suoi confini gli autori stessi dei brani che mette in scena, oltre agli attori che li interpretano; un cerchio che si chiude dunque e che ne fa un gruppo prolifico ed indipendente. 
Fino ad oggi la Compagnia ha interpretato “L’editto della mutanda”, “Il processo” e “La sordità dello scrivano – parte I”, commedie in volgare che per una volta ci fanno vedere il medioevo da una prospettiva più colorata rispetto all’usuale oscurità che permea i racconti di quel periodo storico.