Domenica, 17 Febbraio 2013 00:00

«L’idea del Carnevale rinascimentale è mia»

Articolo tratto da: QN - Il Resto del Carlino del 17/02/2013  ed. Ferrara  p. 11  

DA DOVE nasce l'idea del carnevale rinascimentale? Ora ve lo racconto. Molto tempo fa ebbi quest'idea nata da mie frequentazioni al carnevale di Tempio Pausania in Sardegna, alle feste medioevali di Brisighella e al carnevale di Venezia. Con la collaborazione di Lucio Scardino, l'editore, ed una ricerca effettuata in biblioteca Ariostea, trovai numerose tracce di questa tradizione presso la corte Estense e in seguito nella Ferrara dei cardinali. Così pensai che con i costumi del Palio di proprietà delle contrade, affittandoli, avrebbero avuto una possibilità di autofinanziamento. La sede naturale era il cortile del castello in quanto chiuso e, visto la pesantezza dei costumi, sarebbe stata la sede ideale visto anche il periodo invernale. Decisi allora di prendere contatto con l'allora assessore Veronese visto che il castello è sotto l'Amministrazione provinciale ed anche perché lo conoscevo personalmente. Al nostro incontro, dopo aver spiegato l'idea, rimase positivamente colpito al punto che chiamai subito Perugini che allora era il vicepresidente dell'Ente Palio e fissò un appuntamento per il giorno dopo. Anche a Perugini piacque l'idea e fu deciso a proseguire. Quando ci salutammo, Veronese si impegnò a parlarne con Dall'Acqua per la concessione del cortile del castello. Passarono tre settimane, incominciai a cercare Veronese, a telefonare senza però mai trovarlo e dopo altre due settimane mi fece dire dalla sua segretaria che non era possibile per motivi tecnici. Invece il cortile e la sala del Imbarcadero vengono usati in continuazione per diversi tipi di utilizzo. A questo punto, d'accordo con Perugini, individuammo un'altra sede per fare la festa: il palazzo della borsa. Prendemmo accordi col ristorante Don Giovanni e convocammo una conferenza stampa dove fu spiegata l'idea; per una serie di malintesi però Perugini non riuscì a coinvolgere le contrade. Il sabato e la domenica poi, prima del martedì grasso, all'Ente palio non c'era nessuno e procurarsi i costumi non fu possibile per molta gente. Così alla fine fu un mezzo flop con pochi partecipanti ma la cosa importante era aver creato un precedente e aver dimostrato la validità dell'idea. Sono contento che oggi, anche se a distanza di 6 anni, la nuova amministrazione comunale e provinciale con le contrade del Palio abbiano realizzato questo progetto di cui rivendico la paternità a pieno titolo. Spero che per la prossima edizione gli organizzatori, se si vorranno avvalere delle idee e di una trentennale esperienza nell'organizzazione di eventi, vedi ad esempio il Gran Galà di capodanno '87 al Nuovo con 1200 persone, mi contattino. Ne sarei onorato. A tutti buon Carnevale. Roberto Argentesi

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